Dal punto di vista delle vulnerabilità, il Rapporto evidenzia criticità strutturali trasversali a più ambiti. In particolare, l’utilizzo del contante si conferma come uno strumento privilegiato per occultare operazioni illecite, nonostante le soglie normative attualmente vigenti, fissate a 5.000 euro. Ulteriori fragilità significative emergono nei settori del commercio all’ingrosso, dei servizi fiduciari, del gioco legale, del mercato immobiliare e, in misura sempre più rilevante, nell’ambito delle cripto-attività, dove persistono difficoltà nella tracciabilità delle transazioni.
L’analisi sottolinea la necessità di rafforzare i presìdi di controllo nei confronti dei soggetti non finanziari e delle categorie professionali, con particolare riferimento all’adeguata verifica della clientela, alla segnalazione delle operazioni sospette e alla formazione continua. Viene riaffermata l’importanza di un approccio basato sul rischio, che consenta una modulazione proporzionata degli obblighi in relazione al grado di esposizione, e di una cooperazione interistituzionale efficace, comprensiva del coinvolgimento attivo del settore privato.
Il documento si conclude con una serie di raccomandazioni operative indirizzate alle autorità di vigilanza, agli organismi di autoregolamentazione e agli operatori obbligati, con l’obiettivo di potenziare la capacità del sistema nazionale di prevenzione, individuazione e contrasto ai fenomeni di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
